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al testo di Rita Stanzione
Se verrai a prendermi
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Quando verrai a prendermi non scambiarmi con la notte né con il giorno non credermi un paesaggio in fuga traccia affogata, nostalgia ferita. Se verrai a prendermi non cercare la strada non dare il viso a segnaletiche dimentica i ponti gli aerei le ore di fiori non colti i passi non portati ai parchi. Porta tu il tempo, gli universi reclusi la sponda e il precipizio. Porta la musica quella che ci ha trafitti senza veli, senza altro che noi. Avrò il tulle dell’ultima volta scintilla al buio e il buio assorto nitido a te solo. Non cercarmi più in là, sto danzando da sempre sulla tua vena che fa rintocchi e brucia. Sto nell’angolo della tua palpebra nel piccolo neo sull’orecchio sulla lingua dove chiami. Ho mosso le note sapendo che tu le toccavi.
(per l’opera pittorica di G.H. "Ballerina", rivista Quaderni di UniDiversità n. 2/2020)
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